domenica

La scrittura raccontata dagli scrittori

La scrittura vista da loro: gli scrittori


da Parole come stelle di R.T. Bruno, Mammeonline
Rosa Tiziana Bruno
La prima volta che ho provato a giocare con la scrittura avevo nove anni.  Mi trovavo a casa della mia compagna di banco con l'intento di preparare mascherine di cartone per l'imminente Carnevale. Il cartone finì lasciandoci un pomeriggio vuoto da riempire. L'amica preferì accendere la televisione, mentre, suo fratello e io, pensammo di inventarci la sceneggiatura di un recita con i personaggi di Colombina, Rosaura, Pulcinella e Arlecchino. Fu divertente curare nei dettagli i dialoghi, in pratica avevamo a disposizione una infinità di possibilità. Potevamo immaginare qualunque cosa e questo era molto elettrizzante! Di quella piéce teatrale purtroppo non è rimasta alcuna traccia, il quaderno che la ospitò non esiste più. Però è ancora qui con me il ricordo di quel pomeriggio intenso e divertente, il primo di una lunga serie di momenti giocosi di cui continuo a fare collezione.
Anna Lavatelli
Nella scrittura unisco il piacere cioè la passione per la letteratura, al mestiere, ovvero la fatica che accompagna necessariamente anche questa attività umana. E perseguo con ostinazione quell'equilibrio perfetto che si genera a volte tra passione e fatica e che può concedermi un benessere simile alla felicità. Una scrittura felice è la strada all'improvviso trovo per dare l'assetto migliore a una storia e riuscire a tirarne fuori o metterci dentro maggiore sostanza. Gettarmi ogni volta in questa sfida mi motiva, mi appassiona, mi dà forza, mi fa star bene. Far nascere storie fatte solo di parole mi aiuta a pensare meglio e persino a diventare una persona migliore. Non mi sembra mai di perdere tempo quando scrivo: tutto acquista un senso anche i dubbi, le ansie, gli errori e i fallimenti.
Isabella Paglia
Non potrei vivere senza scrivere. Il mio scrivere è per amore dei bambini e dei ragazzi. Mi capita di scrivere su una salvietta accanto alla tazzina del caffè al bar, per strada, sul palmo di una mano, in autobus, ovunque. I personaggi arrivano a farmi visita all'improvviso con le loro storie, con le loro valigie, con il loro mondo. Io custodisco e raccolgo la voce del cuore per poi affidarla ai piccoli lettori per farli divertire, per farli sognare.
Ma scrivere è anche un mestiere, meraviglioso e difficile, in cui le competenze e il talento devono mescolarsi.

Da http://www.scritturacreativa.it
Raymond Carver
Scrivere più che un’arte assoluta e inavvicinabile, destinata a pochissimi eletti per natura dotati di straordinario talento, è un mestiere che può essere imparato e trasmesso da chi già lo pratica e ne ha conosciuto i principi, ma anche i più intimi segreti. Certo, un briciolo di predisposizione naturale anche in questo caso non guasta, ma la pratica della scrittura si basa, per Carver, sulla conoscenza di una serie di tecniche e di “atteggiamenti” specifici dello scrittore che costituiscono il suo approccio generale con lo scrivere.
L’esperienza, inoltre, gioca un ruolo determinante in questo processo: sia da parte di chi apprende, sia, ancora di più, da parte di chi lo insegna.
L’aspirante scrittore dovrebbe sempre tenere a mente i seguenti punti:
Immediatezza
Ambizione personale
Fortuna
Talento
Originalità
Accuratezza dell’espressione
Stupore
Punteggiatura
Perfezionismo

Tensione

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